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Reflusso gastroesofageo, ernia iatale, esofagite: un aiuto dall'Osteopatia.



Ci stiamo avvicinando alla primavera, periodo bellissimo che però può essere legato a disturbi dell'apparato gastrico che in altri periodi dell'anno, sono più assopiti.

In primavera si avverte di più il bruciore di stomaco (pirosi gastrica) perché aumentano gli acidi prodotti dalle pareti dello stomaco, in particolare l’acido cloridrico.

Questo è legato a una condizione primitiva, quando nel corso dell’inverno la possibilità di reperire cibo era molto difficile e pertanto l’organismo riduceva la secrezione di acidi gastrici che avrebbero danneggiato le pareti dello stomaco, non essendo impegnati nella digestione.

Nella stagione primaverile poi la maggior disponibilità di luce attiva la formazione dell’ormone cortisolo. Una sua aumentata produzione però limita la peristalsi intestinale, ovvero i movimenti involontari della mucosa dello stomaco e dell’intestino, che favoriscono la digestione. Il cortisolo poi predispone ad ansia e sbalzi d’umore, che portano talvolta inappetenza e dispepsia.

I problemi digestivi e il bruciore sono per molti anche la conseguenza di cattive abitudini invernali, come maggior sedentarietà, posture scorrette, alimentazione meno curata e più ricca di grassi, assunzione di troppi caffè, fumo. Condizioni che possono irritare la mucosa dello stomaco, rendendola più sensibile agli acidi gastrici.

Ovviamente, sarà fondamentale curare l'alimentazione e fare attività fisica.

Ma.....


CHE COSA PUO' FARE L'OSTEOPATIA?


I disturbi legati all'esofago e al tratto gastro - esofageo, sono in relazione con una disfunzione dello sfintere che separa l'esofago dallo stomaco chiamato LES (sfintere esofageo inferiore) che in questi casi avrà difficoltà a chiudersi, facendo risalire dallo stomaco, nell'esofago, l'acido cloridrico che in tale ambiente provocherà bruciore e/o risalita del cibo. Ciò accade perché la struttura muscolare dell'esofago non è fatta per accogliere l'acidità dello stomaco, quindi reagirà con contrazioni ( essendo costituito da muscolatura liscia) che non sono funzionali alla digestione.


Come si evince, stiamo parlando di struttura muscolare che caratterizza anche il diaframma toracico, membrana muscolo - tendinea posta sopra lo stomaco, che attraverso i suoi movimenti durante l'inspirazione e l'espirazione, influenza grandemente la digestione. Queste due strutture non sono le uniche a far parte della catena muscolo - scheletrica centrale ma l'esofago entra in relazione anche con :


  • Occipite, Sfenoide, Temporali, Mandibola

  • Faringe, Trachea (respirazione)

  • Bocca, Lingua (deglutizione)

  • Laringe (voce)

  • Osso ioide (muscoli masticatori)

  • Ghiandola tiroidea

  • Colonna vertebrale

  • Cavità toracica (pericardio)

  • Diaframma (centro frenico o tendine centrale)








Per questo motivo, l'Osteopatia si pone come terapia ai disturbi gastroesofagei, in ausilio all'alimentazione e all'attività fisica.

L'osteopatia viscerale, in particolare, si avvale di trattamenti appropriati a questo tipo di problematiche, attraverso delle tecniche che implicheranno:


  • Vertebre e coste ed eventuali disfunzioni strutturali, in particolare da D10 a L3 per la loro vicinanza anatomica e l’inserzione del diaframma a questo livello

  • Diaframma toracico

  • Diaframmi corporei ed eventuali alterazioni delle loro pressioni interne

  • Vertebre cervicali C3-4-5 (nervo frenico)

  • Sistema nervoso autonomo per l'innervazione di esofago e stomaco (ganglio celiaco)

  • Base del cranio in relazione all'occipite-atlante-epistrofeo e le eventuali compressioni a carico del nervo vago

  • Strutture viscerali (stomaco, esofago, duodeno, ecc…) e loro legamenti di connessione e sospensione.


Particolare attenzione sarà data anche alla postura che presenterà il soggetto, in quanto chi presenta una cifosi del tratto dorsale, sia di tipo strutturale o di tipo compensativo data da costrizioni e cattive abitudini relative allo studio o al lavoro, avrà anche un abbassamento costante del diaframma che premerà contro le strutture su menzionale, creando una tensione continua all'esofago, impedendo al Cardias ( valvola posta tra l'esofago e lo stomaco) di chiudersi in maniera fisiologica.

Anche l'ansia, rappresenta un altro fattore di rischio per le malattie del tratto gastroesofageo, perché ha come effetto un'alterazione del ritmo respiratorio (otre ad un aumento del cortisone), che determinerà una tensione costante a livello del diaframma toracico, mantenendolo prevalentemente in inspirazione, quindi in basso, creando tensione a livello del LES (sfintere esofageo inferiore).


L'osteopatia quindi, può essere senz'altro un valido aiuto in questo tipo di problematiche.



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